L'artista africano (è nato in Ghana e vive in Nigeria) El Anatsui si sta imponendo all'attenzione internazionale come una delle vere rivelazioni di questa 52° Biennale di Venezia. Presente in Laguna, nella mostra Pensa con i sensi - senti con la mente. L'arte del presente, con i suoi arazzi fatti con materiali di recupero, l'artista ha dimostrato come si può riprendere la più genuina tradizione africana, coniugandola alla modernità dei materiali e delle tecniche.
E. Anatsui, Congress of elders (part.). 2007.
L'originalità dei suoi arazzi composti da lattine di alluminio, creta, tessuto, legno e altri materiali di recupero ne ha fatto il più stimato scultore africano vivente e il principale artista africano della sua generazione.
Oggetti concreti e al tempo stesso improbabili. Una coperta di lattine di alluminio, una borsina "usa e getta" in formato gigante realizzata in metallo, una roccia composta da rifiuti, un muro in tronchi di legno...
La realtà si trasforma sotto le mani di El Anatsui e grazie alle sue opere possiamo guardarne gli elementi in modo nuovo, trasformati dal gioco di materiali dell'artista.
Le sue trame realizzate con materiali riciclati sono al tempo stesso oggetti poveri e preziosi grazie alla ricchezza della loro tecnica esecutiva. Le opere di El Anatsui richiamano, quindi, le necessità di un'Africa che deve obbligatoriamente inventare sé stessa, rinnovando ciò che esiste già, non buttando via nulla.
Quello del riciclo è un tema particolarmente caro agli artisti africani d'oggi. Il rispetto per l'ambiente e il recupero dei rifiuti ha assunto un'enorme valore nella ricerca creativa di altri personaggi, quali Pascale Marthine Tayou o Kay Hassan.
El Anatsui è rappresentato dalla galleria d'arte londinese The October Gallery (http://www.octobergallery.com/), ma in Italia è trattato anche da Spazio Rossana Orlandi (http://www.rossanaorlandi.com/) a Milano.
Sito ufficiale dell'artista: http://www.elanatsui.com/.
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