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giovedì 16 agosto 2007

Amy Adler: neopop


Fra le giovani pittrici più quotate sul mercato internazionale c'è sicuramente Amy Adler. Artista favorita da cantanti, attori e altri personaggi del jet-set d'oltreoceano, la Adler è specializzata in ritratti che esegue con una tecnica particolare: prima ritrae i suoi soggetti con pastelli colorati su fondo scuro. Poi il disegno viene fotografato e, quindi, eliminato. L'opera di Amy Adler consiste, infine, in un cibachrome del disegno iniziale.


A. Adler, Different Girl, cibachrome, 2000-2001.
Con questa tecnica l'artista riesce a dare un'impronta più contemporanea e patinata alle sue immagini che, spesso, si rifanno alle pose e alle espressioni tipiche del mondo della pubblicità. La Adler, infatti, ha iniziato prendendo spunto per i suoi disegni proprio dalle immagini che la circondavano: cartelloni pubblicitari, locandine di film, riviste, videoclip, copertine di CD; tutti i simboli figurativi, insomma, dell'epoca moderna. Nel suo carnet ci sono ritratti di Jodie Foster, Anna Kournikova, Angelina Jolie, Britney Spears e la serie dedicata alla star del cinema Leonardo Di Caprio, con cui ha prodotto una mostra che l'ha resa celebre in tutto il mondo.


Più recentemente, la sua pittura si è fatta più introspettiva, i suoi soggetti più intimi e delicati e la Adler ha prediletto il semplice disegno a pastello su tela. Si affida spesso alla delicatezza del tono su tono, sperimentando colori tenui e leggeri come nella serie dedicata alla cantante Amy Cook (2006) o più brillanti come nella serie The Rainbow Hour (2005-06). Ma il suo lavoro ha vissuto anche una fase più trasgressiva con i dipinti della serie Virgin Suicide, esposti nel 2004 alla Taka Ishii Gallery di Tokyo.


Americana nata a New York nel 1966, Amy Adler oggi vive e lavora principalmente a Los Angeles, mentre a San Diego, all'Università della California, occupa la cattedra di professore associato di Arti Visive.


La sua carriera artistica è tutta in ascesa. Dal 1998 - anno in cui si è imposta all'attenzione della critica e del mercato grazie alla mostra Focus Series: Amy Adler ospitata dal Museum of Contemporary Art di Los Angeles - le sue quotazioni non hanno smesso di salire, grazie alle numerose collettive a cui ha partecipato in gallerie di tutto il mondo, nonché alle personali che le sono state dedicate a New York, Los Angeles, Berlino, Londra, Milano, Atene e Tokyo.


La Adler è sbarcata in Italia e ha iniziato a conquistare numerosi consensi nel nostro paese a partire dal 2001, quando la No Limits Gallery di Milano ha proposto al pubblico italiano le Different Girls di un'ormai famosa serie di cibachrome in cui la disegnatrice americana ha fermato le immagini di ragazze "copiate" da annunci pubblicitari, sequenze cinematografiche, immegini televisive, booklet di CD.


La sua fama in Italia è, poi, decollata grazie alla mostra curata dal celebre critico Jeffrey Deitch al Castello di Rivoli (Torino) dal titolo Form Follows Fiction. Allora le sue opere arrivavano a costare intorno ai 15.000 euro, ma grazie a questi e ad altri importanti trampolini di lancio le quotazioni della Adler si sono moltiplicate più volte.


Negli ultimi due anni i ritratti dell'artista americana sono stati esposti al Museum of Contemporary Art di San Diego e al The Aspen Art Museum.


In Italia l'artista è trattata dalla galleria d'arte di Massimo De Carlo a Milano (http://massimodecarlo.it/). Nel resto del mondo sue gallerie di riferimento sono la Acme di Los Angeles (http://www.acmelosangeles.com/), la Taka Ishii di Tokyo (http://www.takaishiigallery.com/) e la Galerie c/o Atle Gerhardsen di Berlino (http://www.atlegerhardsen.com/).


Sito web ufficiale: http://www.amyadler.com/.



1 commento:

sara chiaranzelli ha detto...

mi sembra più concettuale che altro